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Chi erano i ninja? Sono esistiti realmente?



Sono felice di rispondere a questa domanda. Sono esistiti ed hanno giocato un ruolo importante nelle dinamiche politico-militari del Giappone medievale. Qualche anno fa ho seguito la tesi di laurea di un bravissimo studente dell'Orientale proprio sui ninja e la loro figura storica.

I ninja a partire dagli anni '80 hanno condizionato l'immaginario collettivo attraverso i film. Pare che l'origine di quello che in Giappone fu chiamato Ninjutsu risalga ad un periodo compreso tra il V ed il III secolo a.C. in Cina. Infatti, il primo riferimento scritto lo si trova nel Bin Fa (il libro della guerra) attribuito comunemente al generale Sunzi vissuto in Cina tra il VI e il V secolo a.C. Il kanji Nin (忍) che può essere letto anche Shino(bu) di per se signfica "sopportare", ma per una strana estensione filologica, Shinobi, ovvero il sostantivo del verbo, significa "colui che si intrufola per rubare", "spia", "lo sgattaiolare del ladro" (Nelson 61-1787). Quindi il nome Ninja, dove Ja (者) sta per "persona", può essere tradotto "colui che si intrufola furtivamente". La traduzione romantica di "uomini ombra" è una invenzione cinematografica.

Quindi Ninjutsu può essere tradotto come "l'arte dell'infiltrarsi furtivamente".


Questa traduzione è in linea con la storia dei ninja. Alle origini della loro comparsa in Giappone, i ninja non erano ancora gli esperti di spionaggio ed i fini e terribili assassini che divennero durante il pieno medioevo, ma inesperti contadini o nella migliore delle ipotesi briganti che si offrivano come spie, sicari, incendiari ecc. Insomma, i Daimyō li assoldavano per compiere tutti quei "lavoretti" disonorevoli per un samurai, ma comunque necessari nelle guerre tra clan.

Solo con il tempo il Ninjutsu si specializzò sempre di più ed i suoi membri divennero dei veri professionisti dell'arte dello spionaggio, oltre ad essere killer silenziosi e fini assassini.

Nacquero diverse scuole e gerarchie interne, ogni scuola era famosa per una delle specializzazioni. Le più famose province in cui si formarono le migliori scuole di ninja erano Iga e Koge.

Divennero talmente esperti nell'arte dello spionaggio, delle tecniche di camuffamento e nella capacità di nascondersi che nell'immaginario superstizioso dei giapponesi dell'epoca si riteneva avessero poteri soprannaturali. In realtà, molte scuole si specializzarono nell'utilizzo della chimica generando fenomeni per distrarre il nemico, uno tra i più famosi era il fuoco sull'acqua attraverso un combustibile leggero.


Per il combattimento, i ninja non avevano limiti e pregiudizi di scuola, apprendevano il più possibile per essere letali in combattimento, dal Jujutsu alle tecniche di percussione, alla digipressione in combattimento. successivamente il repertorio del loro sapere marziale fu talvolta inglobato nel termine Taijutsu, ovvero "arte del corpo".

Lo stesso discorso valeva per le armi. Originariamente studiavano rudimenti di Kenjutsu, Yarijutsu, Naginatajutsu ecc. ma con il tempo codificarono loro sistemi che possono essere intesi come semplificazioni (per loro fini strategici) di queste discipline. Inoltre, modificarono le armi sempre per le loro esigenze. Oltre ad armi come la lancia telescopica, modificarono anche la forma della spada che divenne quasi diritta e più corta della katana (essendo portata dietro la schiena). Non dobbiamo dimenticare lo Shurikenjutsu (l'arte dei dardi o delle lame da lancio) mutuata da alcune scuole di Kenjutsu, arma questa fortemente amata dai ninja.

Venivano utilizzate anche armi contadine, quali il kama (falce), il kusarigama (falce con catena) ecc.

Un forte alone di mistero fu legato alla figura dei ninja, quando alcuni dei principali filoni si legarono agli Yamabushi, ovvero gli sciamani Shintoisti delle montagne.

Il ninja era, quindi, considerato l'opposto del samurai, tutto ciò che egli non era e non poteva essere. Si diceva, "un samurai ti uccide guardandoti negli occhi, un ninja ti uccide quando tu pensi di non aver occhi da vedere". È riccamente documentato che i più grandi Daimyō e Shogun di tutti i periodi (fino addirittura ad Oda Nobunaga e Tokugawa Yeyasu) hanno usufruito dei servigi delle famiglie di ninja.

A partire dal medioevo le tecniche ed i "segreti" dei ninja si sono trasmessi per via esclusivamente familiare. Chiaramente, il Ninjutsu per i motivi succitati non è mai stata considerata una disciplina del Bujutsu, non rispettando per sua natura i dettami del Bushidō (il codice dei samurai).


Oggi sono pochissime le famiglie ninja sopravvissute. La più famosa organizzazione in occidente, anche perché l'unica ad aver preso la decisione di aprirsi all'esterno, è il Bujinkan Ryū di Hastumi Masaaki. Quest'ultimo, Soke di ben nove scuole di Ninjutsu, è stato il massimo diffusore di questa Arte Marziale in occidente.

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